I cittadini che
intendono finanziare i partiti politici via sms, app o telefono fisso potranno farlo
in modo agevole e veloce, e soprattutto con adeguate garanzie per i loro dati
personali. Gli operatori telefonici potranno informare gli utenti e acquisire
il consenso con modalità semplificate.
Con un parere reso ad
Asstel, il Garante privacy ha indicato le tutele che gli operatori telefonici
dovranno inserire nel codice deontologico che la normativa chiede loro di
adottare.
I dati derivanti dalla
raccolta di fondi, per il loro collegamento anche solo potenziale tra donatore
e beneficiario, sono idonei a rivelare le opinioni o le preferenze politiche
dei sovventori. Sono quindi dati sensibili, alle quali il Codice privacy
riconosce particolari garanzie.
Per la raccolta di
fondi effettuata tramite sms, il Garante suggerisce l’inoltro, sull’utenza da
cui è stata avviata la procedura di "donazione", di un messaggio
contenente una sintetica informativa e la richiesta di consenso al trattamento
dei dati sensibili, anche a vantaggio dei partiti beneficiari. Il successivo
invio, ad opera dell’utente, di un sms di conferma potrebbe costituire,
eccezionalmente e limitatamente a questi casi, una modalità idonea di
manifestazione del consenso per il trattamento dei dati sensibili. Resta
comunque valida la possibilità, per gli operatori telefonici e i partiti
politici di informare gli interessati e di acquisire il loro consenso scritto
già al momento della stipula del contratto, o in occasione dell’iscrizione al
partito o della partecipazione a iniziative a suo sostegno.
Per quanto riguarda
invece l’uso del telefono fisso e mobile, il Garante indica come soluzioni,
rispettivamente, l’utilizzo di sintetici messaggi preregistrati o di pop-up che
compaiono sullo schermo dello smartphone,
in grado di attirare l’attenzione dell’utente sui trattamenti di dati collegati
alla donazione.
Questa ipotesi
consentirebbe agli utenti, in prima battuta (e salvo il rinvio a informative
più articolate pubblicate nei siti internet dei singoli titolari o già rese in
altre occasioni da questi ultimi), di essere sufficientemente informati.
Quanto alla raccolta
del consenso, quest’ultimo dovrà essere manifestato per iscritto o con modalità
alternative, equiparabili allo scritto (ad es. apposizione di un flag).
Nell’ipotesi poi, in
cui l’ordinamento preveda la pubblicazione dei dati dei sovventori, in
particolare nel caso in cui l’importo complessivo delle donazioni (in varie
forme effettuate) superi l’importo annuale di 5 mila euro, i partiti politici
dovranno informare di questa eventualità la persona che ha donato i fondi e
acquisire uno specifico consenso alla pubblicazione del suo nominativo.
Dalla "Newsletter"
del Garante per la protezione dei dati personali
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