Due società telefoniche potranno utilizzare i dati di localizzazione
geografica,
rilevati da una app attiva sugli smartphone in dotazione ai
lavoratori, purché adottino adeguate cautele a protezione della loro vita
privata. Lo ha stabilito il Garante privacy nell’accogliere le istanze di
verifica preliminare (doc. web n. 3505371 e 3474069) presentate dalle due società che intendono
utilizzare questa tipologia di dati per ottimizzare l’impiego delle risorse
presenti sul territorio e migliorare la gestione, il coordinamento e la
tempestività degli interventi tecnici.
A tutela della riservatezza dei dipendenti l’Autorità ha prescritto l’adozione
di una serie di accorgimenti e stringenti misure di sicurezza. Lo smartphone
per le proprie caratteristiche è destinato a "seguire" la
persona che lo possiede, senza distinzione tra tempo di lavoro e tempo di
non lavoro. Il trattamento dei dati di localizzazione può presentare, quindi,
rischi specifici per la libertà (es. di circolazione e di comunicazione), i
diritti e la dignità del dipendente.
Per questo motivo, le società, che si sono
anche impegnate a raggiungere un accordo con le organizzazioni sindacali,
dovranno adottare specifiche misure volte a garantire che le informazioni
visibili o utilizzabili dalla app siano solo quelle di geolocalizzazione,
impedendo l’accesso ad altri dati, quali ad esempio, sms, posta elettronica,
traffico telefonico. E dovranno configurare il sistema in modo tale che sullo
schermo dello smartphone compaia sempre, ben visibile, un’icona che indichi ai
dipendenti che la funzione di localizzazione è attiva.
I dipendenti dovranno essere ben informati sulle caratteristiche dell’applicazione
(ad es., sui tempi e le modalità di attivazione) e sui trattamenti di dati
effettuati dalle società. Nel dare l’ok il Garante ha ritenuto che il sistema
sottoposto alla sua attenzione rispetti nel complesso i principi stabiliti dal
Codice privacy. Il sistema infatti è conforme al principio di liceità perché
consente di ottimizzare la gestione degli interventi tecnici, incrementando la
velocità di risposta alle richieste dei clienti, soprattutto in caso di emergenze
o calamità naturali.
La localizzazione geografica, inoltre, rafforza le condizioni di sicurezza
dei dipendenti permettendo l’invio mirato di soccorsi in caso di
difficoltà. Il sistema risulta poi conforme anche ai principi di necessità,
pertinenza e non eccedenza.
La rilevazione dei dati di geolocalizzazione
prospettata dalle società, infatti, non sarebbe continuativa, ma avverrebbe a
intervalli stabiliti. E’ previsto che l’ultima rilevazione cancelli quella
precedente. Come stabilito dal Codice privacy, prima di attivare il sistema le
società dovranno notificare all’Autorità il trattamento di dati sulla
localizzazione.
Maria Delle Cave
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