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17 dicembre 2014

Nuovo Isee: la valutazione del patrimonio immobiliare


Nel nuovo Isee verrà modificata la modalità di calcolo
con cui saranno contabilizzati i depositi e i conti correnti bancari e postali.

Al contrario il valore degli immobili verrà rivalutato ai fini IMU (invece che ICI), riducendo la franchigia sulla componente mobiliare (che viene però articolata in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare) e considerando il patrimonio all’estero.

Con riferimento agli immobili si considera patrimonio solo il valore della casa che eccede il valore del mutuo ancora in essere, mentre per tenere conto dei costi dell’abitare viene riservato un trattamento particolare alla prima casa. Il valore IMU è calcolato al netto del mutuo e di una franchigia di 52.500 euro, incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo. Il valore residuo dell’abitazione, così calcolato, viene abbattuto a due terzi. Non sempre però basterà una semplice visura catastale per ottenere redditi dominicali e rendite catastali. La questione riguarda infatti sia coloro che possiedono aree edificabili in Italia, che coloro che detengono immobili all’estero e che dovranno tener conto dei valori ai fini Ivie.

Con riferimento ai terreni agricoli e i fabbricati che si trovano in Italia andrà pertanto indicato:
  • il valore derivante dal reddito dominicale del terreno e dalle rendite catastali dei fabbricati
  • le rivalutazioni e i coefficienti fissati dall’Imu.
Anche se gli immobili sono esenti dall’imposta comunale devono essere comunque indicati nella Dichiarazione Sostitutiva Unica perché rilevanti ai fini Isee (ad esempio i terreni edificabili).

In generale si potrà far riferimento a quanto evidenziato nel quadro RM del modello Unico tenendo presente che nel conteggio dell’Isee rileva la situazione al 31 dicembre dell’anno precedente alla presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica, mentre i dati presenti in Unico sono riferiti al secondo anno precedente.

Maria Delle Cave

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