Nel nuovo Isee verrà modificata la modalità di calcolo
con cui saranno
contabilizzati i depositi e i conti correnti bancari e postali.
Al contrario il valore degli
immobili verrà rivalutato ai fini IMU (invece che ICI), riducendo la
franchigia sulla componente mobiliare (che viene però articolata in funzione
del numero dei componenti il nucleo familiare) e considerando il patrimonio all’estero.
Con riferimento agli immobili si considera patrimonio solo il valore della casa che eccede il
valore del mutuo ancora in essere, mentre per tenere conto dei costi
dell’abitare viene riservato un trattamento
particolare alla prima casa. Il valore IMU è calcolato al netto del mutuo e di una franchigia di
52.500 euro, incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo
al secondo. Il valore residuo dell’abitazione, così calcolato, viene abbattuto
a due terzi. Non sempre però basterà una semplice visura catastale per
ottenere redditi dominicali e rendite catastali. La questione riguarda infatti
sia coloro che possiedono aree edificabili in Italia, che coloro che detengono immobili all’estero e
che dovranno tener conto dei valori ai fini Ivie.
Con riferimento ai terreni agricoli e i fabbricati che si trovano in Italia
andrà pertanto indicato:
- il valore
derivante dal reddito dominicale del terreno e dalle rendite catastali dei
fabbricati
- le
rivalutazioni e i coefficienti fissati dall’Imu.
Anche se gli immobili sono esenti dall’imposta comunale devono
essere comunque indicati nella Dichiarazione Sostitutiva Unica perché rilevanti
ai fini Isee (ad esempio i terreni edificabili).
In generale si potrà far riferimento a quanto
evidenziato nel quadro RM del modello Unico tenendo presente che nel conteggio
dell’Isee rileva la situazione al 31 dicembre dell’anno precedente alla
presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica, mentre i dati presenti in
Unico sono riferiti al secondo anno precedente.
Maria Delle Cave
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