Il nuovo principio contabile Oic 9 consente un approccio semplificato
alla
determinazione delle perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni
materiali e immateriali rilevanti agli effetti di eventuali svalutazioni.
Tale approccio si basa sulla capacità di ammortamento, ed è riservato alle
società che non superano determinati limiti dimensionali:
- numero medio dei dipendenti
durante l’esercizio superiore a 250;
- totale attivo di bilancio superiore
a 20 milioni di euro;
- ricavi netti delle vendite e delle
prestazioni superiori a 40 milioni di euro.
La norma di riferimento del Codice civile è l’articolo 2426, n. 3, secondo
il quale l’immobilizzazione che, alla data di chiusura dell’esercizio, risulti
durevolmente di valore inferiore a quello determinato sulla base del costo di
acquisto o di produzione, deve essere iscritta a tale minor valore.
Il nuovo Oic 9 prevede che al termine della chiusura dell’esercizio vada
verificato se si sono manifestati alcuni indicatori di perdite durevoli di
valore (obsolescenza dell’attività, significativa riduzione del valore di
mercato, etc.).
Tuttavia la svalutazione è obbligatoria solo quando gli ammortamenti
relativi al cespite sono tali da determinare una perdita complessiva negli
esercizi futuri in cui l’immobilizzazione è utilizzata.
Il vantaggio rilevante dell’approccio semplificato rispetto a quello
ordinario (utilizzato dalle imprese di dimensioni superiori) sta nel non dover attualizzare
i flussi di cassa con la conseguente semplificazione in termini di oneri amministrativi
che, altrimenti, risulterebbero sproporzionati per le piccole imprese.
Maria Delle Cave
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